Riflessioni

In questa sezione del sito, desiro condividere con tutti voi alcune delle riflessioni profonde che mi trovo a fare lungo il cammino della mia vita.

Pubblicherò soprattutto quelle che riguardano l'apprendimento di una lingua, e alcune altre che riguardano altri temi.

(1) Cos'è una lingua e cosa significa davvero impararla?

Una lingua non è solo un insieme di parole e grammatica, ma uno strumento mediante il quale esterniamo il nostro modo di percepire e di pensare. È l’impronta di una cultura, plasmata dal vissuto di quella popolazione, dagli avvenimenti che hanno forgiato i loro sentimenti e quindi la loro anima. Per anima intendo ciò che si scuote dentro di noi e ci fa sentire vivi, la nostra parte zampillante. Possiamo dire che ogni lingua è come un vestito progettato e realizzato direttamente addosso alla cultura da cui ha origine, che la rispecchia e possiede un’impronta unica e viva.

Questo è il motivo per cui imparare una lingua diversa dalla nostra significa acquisire una nuova personalità: Ogni lingua ha un proprio carattere, un’identità energetica plasmata nel corso del tempo. Di conseguenza, quando abbiamo davvero inglobato l’essenza di una lingua diversa dalla nostra, riusciamo a mostrare una personalità differente, le nostre espressioni facciali cambiano e possiamo persino parlare e agire in modo diverso di fronte alla stessa situazione in base alla lingua che adoperiamo, osservando le cose dallo stesso punto di vista generalmente tipico della popolazione a cui appartiene la lingua che parliamo in quel momento.

Molte persone affermano che “oltre alla lingua è importante apprendere anche la cultura”, il che è vero, ma spesso considerano queste cose come due elementi separati che si influenzano parzialmente, il che è poca cosa. La maggior parte delle volte lo dicono solo perché qualcun altro glielo ha detto, e perché mentalmente è una cosa che “fa senso”. Ben pochi di loro considerano il vero legame tra questi due elementi. La cosa più grave è che tra queste persone ci sono anche insegnanti di lingua, i quali non sono in grado di trasmettere qualcosa che non hanno compreso pienamente o almeno in modo sufficiente. (Per fortuna, con le dovute eccezioni).

Lingua e cultura sono intrinsecamente fuse tra loro, si compenetrano talmente che attraverso la lingua possiamo percepire la cultura, e attraverso la cultura possiamo comprendere la logica della lingua. Ogni lingua contiene una vibrazione, che può essere percepita e decodificata.

La reale differenza non risiede nel numero di lauree e certificazioni ottenute in ambito linguistico o psicologico, ma nell’aver iniziato un viaggio profondo dentro noi stessi, volto alla comprensione e alla liberazione della nostra anima, che è stata soffocata dagli schemi mentali: Un insieme di regole che seguiamo fedelmente ma che non abbiamo mai osservato realmente né messo in discussione. Tutto ciò che ci insegnano i genitori e i maestri diventa la nostra religione. Non importa molto la qualità degli insegnamenti, né la loro comprensione profonda, importa solo l’obbedienza e possibilmente anche la loro accettazione.

Liberare la nostra anima ci fa ritrovare la sensibilità, la capacità di percepire e vedere il mondo in modo più illuminato e profondo. Conoscere meglio noi stessi ci permette di comprendere meglio il resto del genere umano.

Potrebbe sembrare abbastanza strano o insolito parlare di tutto questo durante un corso di lingua, ma stiamo studiando un “LINGUAGGIO UMANO”. L’uomo fa parte della natura, come il peso fa parte del piombo. Tutto ciò che creiamo, soprattutto un linguaggio (che è espressione dei nostri sentimenti e pensieri) ha l’impronta della natura, esattamente come l’abbiamo anche noi, solo che a volte lo dimentichiamo.

Apprendere una lingua considerandola quasi come un ente dotato di una propria personalità, ci permetterà di coglierne a pieno il senso e l’impronta unica, di inglobarla e renderla una parte di noi. Studiare una lingua adottando un approccio meccanico, quasi matematico e pieno di schemi fissi, standardizzati e temporizzati renderà il tutto più pesante e infruttuoso. È necessario tuffarsi nel suo mondo e viverlo a pieno, seguendo le nostre emozioni e una guida non limitante. Guardarla solo e soltanto attraverso un libro o stare sempre aggrappati a qualcosa per paura di cadere ci renderà solo delle vittime.

Dopo aver capito questo, capiamo come l’apprendimento di una lingua sia molto più che un semplice percorso formativo, ma una vera avventura che può darci un’infinità di emozioni diverse.

Le emozioni sono ciò che maggiormente calza bene all’essere umano. La nostra capacità di provare emozioni è innata, e comunque, il genere umano non è l’unico a godere di questa capacità. Tuttavia, fatalità del caso, noi siamo gli unici a vivere le nostre emozioni come un problema anziché come una benedizione. Infatti, sin da bambini ci viene spesso insegnato a reprimere le nostre emozioni, a controllarle, a soffocarle, soprattutto man mano che cresciamo e che affrontiamo maggiori responsabilità, come per esempio gli esami e il lavoro. Tutto deve seguire lo schema imposto dalla società in cui viviamo.

La libertà ci rende veri, unici e originali, ma soprattutto, ci rende umani.

Considerare l’apprendimento di una lingua solo e soltanto come un argomento di studio è estremamente riduttivo e ci priva di tutto il bello che questa esperienza ha da offrirci. Apprendere una lingua significa apprendere arte e scienza miste a storia e psicologia. È un’esperienza intima e inestimabile, travolgente e magica nel vero senso del termine, grazie alla quale possiamo abbattere barriere dentro e fuori di noi e ampliare il nostro mondo. È qualcosa che ci forgia e ci consente di acquisire maggiore conoscenza e padronanza di noi stessi. La conoscenza di noi stessi è fonte di luce interiore che ci permette di cogliere le sfumature del mondo, è fonte di forza e sicurezza interiore.

La scuola certo può avere un ruolo molto importante, soprattutto se gli insegnanti sono persone illuminate, in quel caso faranno del loro meglio per aiutarci a cogliere il massimo, ma tanto dipende anche da noi e dal modo in cui decidiamo di approcciarci a questa avventura.

Non diventerai un super eroe dopo aver intrapreso questa esperienza, loro, così come sono, esistono solo nei fumetti. Ma se vivrai questa esperienza nel modo giusto, scoprirai una parte di te e del mondo che ti circonda, di cui prima eri all’oscuro.

Brandon - Luglio 2024

(2) Il vero compito di un insegnante

L'insegnante che mortifica o penalizza il suo alunno perché non riesce a fare qualcosa, non è degno di questo mestiere.

Il compito di un insegnante non è usare la verga per inculcare la disciplina, ma aiutare lo studente sincero a trovare la luce di ciò che egli stesso gli sta insegnando.

Brandon - Luglio 2024

(3)  Non c'è nessun motivo di vergogna durante il processo di apprendimento

Nessuno di noi nasce sapendo fare le cose. Tutto ciò che fa parte della natura è in un continuo processo evolutivo, ogni essere ed elemento in base al proprio tempo, uomo compreso, o almeno così dovrebbe essere... In molte circostanze, sin da piccoli ci viene insegnato che dovremmo vergognarci quando non riusciamo a fare alcune cose, ma in realtà è solo una convinzione senza fondamento in cui tutti credono senza averla mai valutata davvero. L'uomo è in effetti l'unico essere che spesso fa eccezione a questa logica naturale, perché ha posto una divisione tra lui e la natura, identificandosi sempre di più attraverso un insieme di schemi mentali, molti dei quali non hanno niente di naturale (né di logicamente sano), e solo pochi altri sono sani. Da questo punto di vista ci troviamo in un processo di involuzione, perché pretendiamo (spesso inconsapevolmente) di non sentirci figli della terra, bensì figli di una società a cui dobbiamo obbedienza.

Da tutor di lingua, posso dire che tra le varie cose di cui ci sembra normale vergognarci, c'è il fatto di non essere in grado di parlare una nuova lingua che stiamo apprendendo. Questa credenza è abbastanza disfunzionale e crea effetti malsani dentro coloro che vi si assoggettano. Ogni abilità ha incontrato un processo evolutivo che l'ha forgiata mediante gli errori e la sperimentazione diretta, questo ci ha già dato dignità. Non c'è altro da dimostrare, bisogna solo continuare ad evolverci con forza e amore per noi stessi, riconoscendo il nostro ritmo naturale e magari trovando il modo più adatto a noi per apprendere, il che è fondamentale, sebbene spesso del tutto ignorato.

Brandon - Agosto 2024

(4) Accade molto spesso ma non ce ne rendiamo conto, lo facciamo persino a noi stessi.

Colpevolizza un embrione per non essere già un essere completo. Se potesse parlare ti direbbe che sei completamente fuori di testa.

Una nostra abilità in fase di sviluppo è forse diversa da un qualsiasi embrione? 

Dai a te stesso il tempo necessario di crescere nell'apprendimento di ogni cosa!